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5 apr 2014

Il Carnevale

Dagli antichi ad oggi

Tag: "Festività minori", "io nostro passato", "la nostra Terra Italiana". 

Circa due mesi fa scrissi ad alcuni di voi che avrei scritto presto un articolo sul carnevale. Perdonatemi davvero, purtroppo in questo periodo ho avuto una febbre e molti impegni scolastici. I quali, non mi hanno nemmeno fatto celebrare Ostara. Infatti come vedete non ho pubblicato nemmeno l'articolo sul sabba e mi scuso davvero tanto. Nonostante ciò seno la rinascita dentro di me riaffiorare dopo un periodo pieno di mortificazione dell' animo. Per questo celebrerò Ostara e farò anche l'articolo. Comunque spero che mi perdoniate e chiedo umilmente scusa. 
Quante volte ho detto "scusa" xD ?!
 Vabbè, dopo quesa piccola premessa iniziamo subito l'articolo!

"Semel in anno licet insanire"

(Almeno una volta l'anno è lecito impazzire)
-Antico detto latino-





Questo è un antico detto dei nostri antenati latini ed è riferito al bisogno d'evasione dal quotidiano presente in ogni essere umano per semplice natura. In modo più specifico è legato al capovolgimento dell' ordinario attraverso l'estasi in un preciso periodo dell' anno. In questo breve periodo tutto ritornava alle origini, prima del creato, al caos, per poi avere un ristabilimento dell' ordinamento dell' ordine e una rinascita del molteplice. A questo periodo poi corrisponde l'attuale carnevale ecclesiastico, ma prima vi erano alcune festività precristiane che davano origine a questa evasione di coscienza collettiva. 

Il carnevale tra cattolici e pagani


Nel cattolicesimo:

La parola "Carnevale" trae le sue origini etimologiche dal latino "carnem levare" o "carnis lexatio" poi divenuto in volgare "carnasciale" Significa letteralmente "Eliminare la carne" in latino e "abbandono della carne" in volgare. Indica quindi una condizione d'ascesi. L'ascesi è uno stato di coscienza dove si percepisce il divino andando oltre ciò che sono i limiti umani. Alcune persone cercano di ascendere limitando il respiro fino a non percepirlo più, altri autoflagellandosi ed altri, come è nel nostro caso, praticando digiuni. 
Il digiuno legato a questa festività è la famosa quaresima. Spesso ormai molti "cristiani" non la praticano più e invece la maggior parte dei pagani sì! xD Come va il mondo. 
In questo giorno c'è il raggiungimento dell' estasi e l'evasione da quella che è la quotidianità. In epoca cattolica è praticato appunto il digiuno e l'ascesi andando oltre il corpo, appunto carnalasciando, abbandonando la carne. Ma essa si raggiunge anche nel modo contrario, cioè con il sacro piacere e il lasciarsi andare nelle mangiate e nell' allegria. Questo giorno è Martedì Grasso dove si mangia in modo estaticamente esagerato per poi lasciare il corpo alla purificazione attraverso la quaresima. 

Nel paganesimo:

Menadi danzanti


Il carnevale è una festa cattolica di origini pagane di tipo idilliaco ma soprattutto dionisiaco. 
Deriva da due festività: Le Antesterie greche e i Saturnali romani. 
Il carnevale affonda le sue origini quindi in quello che è il mondo dei nostri antenati latini. 


Le Antesterie (Grecia)

baccanti in un momento idilliaco

Le Antesterie sono feste dell' antica Grecia che erano celebrate in onore di Dioniso nella Ionia, più precisamente in Attica. Ad Atene erano chiamate "antiche Dionisie". ( C'erano anche le "nuove Dionisie" che erano altre festività in onore del dio celebrate solo ad Atene). 
Ciò che era fondamentale nelle Antesterie era il piacere e l'estasi data dalla ritualizzazione del vino e la rinascita della primavera e di Gea (Madre Terra). 





La ritualizzazione del vino:


Il rito del vino durante le Antesterie durava 3 giorni. Questi 3 giorni erano detti "boccali", letteralmente "apertura delle botti". Si assaggiava il vino pigiato in autunno e solo in questa festa si poteva. Si sacrifico la bevanda sacra al dio Dioniso per farglielo assaggiare. In questo modo Dioniso infondeva nella sacra bevanda il divino, rendendo il vino estatico per chi l'avrebbe poi bevuto. Da quì deriva la tradizione cristiana del "sangue di Cristo" sotto forma di vino. Mentre si sacrificava il vino a Dioniso si ineggiava e la poesia era considerata la più alta forma di preghiera. In questo concordo assolutamente. Comporre poesie è il modo perfetto per avvicinarsi alla perfezione divina poichè poetando si crea bellezza e perfezione e sono legatissima all' ideale greco della perfezione e dell' armonia. :) 

I Saturnali (Italia):


I Saturnali romani si celebravano dal 17 al 23 dicembre. Alla base dei Saturnali vi era la celebrazione e la pratica dell' estasi e del senso idilliaco sempre più in crescita dai grandi banchetti, ai sacrifici fino a culminare nell' estasi più grande e nella sacralità dell' orgia rituale. 
Nei Saturnali c'era un grande sentimento d'amore e di festa, infatti si facevano doni simbolici dette strenne. I doni natalizi affondano la loro origine proprio da questi doni simbolici dei Saturnali. 
Ciò che era di fondamentale importanza in questa settimana era il sollevamento dell' ordine sociale e l'alterazione del quotidiano. Infatti in questi giorni gli schiavi erano temporaneamente uomini liberi e potevano comportarsi come tali. Invece gli uomini liberi erano schiavizzati da quelli che normalmente sarebbero stati schiavi.

 Questo veniva fatto per il rovesciamento dell' ordinario, l'anarchia temporanea, uno scherzo, uno sfogo. "SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE". Per il benessere comune e personale almeno una volta l'anno ci doveva essere uno spazio, lontano da qualsiasi altro tempo e spazio. Uno spazio ove il potente era al pari dello schiavo, dove non vi erano leggi, dove vi era lo spirito di pura libertà, dove la follia era l'unica cosa lecita e sacra. Uno spazio apparte, uno spazio che dopo il ristabilirsi dell' ordine, non sarà rintracciabile dall' ordine stesso, ma lo sarà per chi l'ha vissuto, nel pensiero non arrivabile da altri. Questo è il più alto concetto che si possa avere di libertà. Un buco nero in uno spazio fisico dove avviene l'impossibile; l'alterazione di coscienza e dell' ordinario, l'essere aquila almeno per un po' e poi ritornare aquile in un altro buco nero in chissà quale altro tempo o spazio. 
Questa libertà gli antichi la conoscevano e la praticavano anche in una semplice grande mangiata e forse nemmeno molti italiani l'hanno dimenticata. Il godere è un'arte e l'atteggiamento che abbiamo noi nei confronti del mangiare a livello sociale, soprattutto al sud, fa parte della nostra cultura e deriva dal pensiero latino dell' estasi, questo almeno secondo me. 

Ritornando  a quella che è la celebrazione in sè, durante i Saturnali veniva eletto un principe tra i nobili il quale indossava una maschera rossa(=rosso è il colore degli dèi). Egli così non era più "il nobile", ma la divinità stessa. La maschera è un elemento sciamanico presente in tutte le culture del mondo. è un forte archetipo, nonchè elemento di richiamo per determinate divinità. Un mammuthone sardo in un documentario che si trova su youtube e che poi linkerò chiamato "sciamanesimo e mamuthones in Sardegna" descrive la vestizione e l'indossamento della maschera come un annullamento del proprio essere, il divenire altro, un'entità esterna che entra all' interno di te. Indossare una maschera a livello rituale è un po' come l'attuale "drawing down the moon", una possessione volontaria. La divinità di cui parliamo nel caso del principe dei Saturnali è Saturno, il quale dà nome alla festività. Ma il dio si riconosce anche in Ade e Plutone. Il rosso è tipico di Ade, dio del mondo di sotto e degli spiriti. Le divinità in questione sono anche divinità dei boschi e della natura, come il fauno, protettore dei defunti, delle campagne e dei raccolti. 



La figura di Ade è molto importante poichè è la divinità grazie al quale il mondo dello spirito e dell' uomo si mette in contatto. Da questa tradizione infatti a Carnevale si indossano maschere ed è tradizionalmente il giorno in cui il mondo degli spiriti si collega a quello dei vivi. Ha un po' la funzione del Samhain celtico. A livello sciamanico indossare la maschera è mettersi in contatto con un determinato spirito che potrà vivere per un giorno all' interno di chi indossa la maschera. Questo accade però solo in ambito rituale e questa funzione si è un po' persa, apparte in Sardegna, dove poi vedremo come si celebra. 








La rinascita nel carnevale


Allegoricamente il Carnevale è un rinnovamento simbolico. Il Caos sostituisce l'ordine costituito che poi riprenderà per tutto il ciclo del' anno. Il Carnevale è il non ordinario, l'esaltazione di esso ed il bisogno che c'è nell' animo umano di evadere, trasgredire. è un ritorno a quella che è la primordialità, fatta di follia, d'anarchia e di godimento nella grande mangiata del martedì grasso. 
Per questo motivo si dice "A Carnevale ogni scherzo vale". 

Probabilmente I Saturnali derivano dal culto isiaco portato a Roma dagli egiziani. Nel culto di Iside, più o meno in questo periodo, c'erano dei gruppi mascherati. Nell' antica Roma la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto da pelli caprine portato poi in processione, legato probabilmente al fauno. Era colpito con delle bacchette. è molto simile ad una tradizione lombarda carnevalesca che poi analizzeremo. 

Nelle Antesterie passava il carro di colui che doveva riportare l'ordine al caos primordiale, probabilmente è da quì che viene la tradizione dei carri. 

A Babilonia era rappresentata la lotta tra il drago del caos e il dio salvatore dell'ordine di cui purtroppo mi sfugge il nome ( sorry :\ ). Chiaramente per ristabilire l'ordine vinceva quest'ultimo. Veniva fatto precisamente dopo l'equinozio di primavera, quindi in tempi vicini al periodo di tutte queste festività. 
Il giorno di rappresentazione era vissuto come la morte dell' ordine del cosmo per poi rinascere nell' ordine. è vicino all' equinozio di primavera, come del resto anche le altre festività, perchè la rinascita della natura e della sua molteplicità è "l'ordine", mentre quando non vi sono fiori vi è il caos e tutto è vivo ma in un omogeneità caotica ed anarchica. Questo tema è riproposto nella wicca durante la luna della semina legata al simbolo dell' oroscopo dei pesci. Se volete approfondire anche da questo punto di vista andate a questo link dove c'è scritto "luna della spiritualità o luna in pesci": la luna del seme

L'orgia come ritorno al caos: 


"Il senso nascosto dell’orgia rituale era questo: la fusione di tutte le cose, la soppressione di tutti i limiti, la sospensione di ogni «forma», di ogni distanza e discriminazione".

« L'orgia rituale si effettuava all'inizio della primavera, per assicurare un buon raccolto. Si trattava, dunque, di un gesto magico, di promozione della fertilità della terra. »

[Mircea-Eliade]

Mircea dice anche che L'orgia è una regressione nell' oscuro caos, la morte che precede ogni creazione. A livello cosmologico l'orgia è il caos. Cioè la pienezza finale. Nel tempo l'orgia è il grande tempo, l'istante presente ed eterno. L'orgia nelle cerimonie che segnano divisioni di tempo (cicli della luna e del sole) corrisponde all' abolizione del passato per una nuova creazione nel sempre presente. Uno stato di morte e di successiva rinascita. 

Per approfondire sul pensiero dell'orgia di Mircea Eliade: 

[Come potete notare in molte popolazioni ci sono celebrazioni simili. A volte è per questione di incontro di culture, ma spesso molte cose accadono tra popolazioni che non si sono mai incontrate. Gli equinozi e i solstizi sono più o meno celebrati in tutte le popolazioni questo perchè l'uomo è osservatore, ma spesso ci sono simbologie simili poichè l'inconscio collettivo è ciò che ci accomuna tutti. Per esempio l'archetipo della triplice dea è presente tra i celti, i greci, i romani, scandinavi, induisti, egiziani e molte altre popolazioni].


Altre considerazioni sul valore della maschera:

mamuthone mascherato da bue
Rispetto a ciò che abbiamo appena detto il Carnevale è dinamico e segue il ciclo naturale delle cose fatto di morti e di rinascite continue. è il giorno in cui c'è un passaggio aperto tra gli spiriti circolano tra il cielo, la terra e gli inferi. Il carnevale è l'ultimo giorno in cui si muore per poi rinascere nella primavera. Per esempio Arlecchino fa parte del mondo di sotto ed è ritornato sulla terra nel giorno di Carnevale, come tutte le altre tradizionali maschere italiane. Per far sì che le anime  non siano malefiche nei confronti dei vivi, quest'ultimi devono indossare le maschere, le quali sono corpi provvisori. Infatti chi le indossa diviene lo spirito stesso. Le maschere incarnano gli antenati, le anime che visitano i vivi. Le frontiere sono state abbattute grazie al caos, c'è la confusione che culmina nell' estasi. Così diviene possibile la comunicazione tra i due mondi. Infatti ogni volta che uno sciamano fa pratiche di tipo estatiche e comunica con il mondo degli spiriti attua un processo di trasformazione caotica di tutte le cose. Spesso quando si è in estasi tutto appare omogeneo, senza identità e anche il tuo stesso essere sembra annullarsi ed identificarsi nell' intera e pura esistenza. Attraverso la morte nel caos lo sciamano rinasce, così anche la natura, la molteplicità e l'ordine rinasce. L'ordine viene ricostituito attraverso un rituale di purificazione dove viene rappresentata la morte del Carnevale. Si brucia un fantoccio, detto "ReCarnevale". Dopo la sua morte, attraverso il fuoco caotico e primordiale vi è una rinascita dell' ordine ed è paragonabile in tutto e per tutto al samhain celtico per quanto riguarda la comunicazione con gli spiriti e l'importanza del fuoco. Per le maschere meno, nell' attuale halloween le maschere son di gran voga, ma nel samhain tradizionale non sono considerate. Questo perchè nel carnevale c'è una sorta di possessione volontaria attraverso la maschera; mentre nel samhain celtico c'è piuttosto un incontro medianico con gli antenati. 

Inni di Carnevale: 

baron antoine jean gros :bacco e arianna

Gli inni per eccellenza del carnevale si ritrovano nel libro di Lorenzo il Magnifico "Canti Carnevaleschi" ed il più famoso è: Il trionfo Bacco e Arianna Tra l'altro ci tengo a dire che questa poesia ai tempi delle medie mi aveva ispirato in modo indescrivibile. Questo perchè descriveva perfettamente la vita che desideravo, lieta, senza preoccupazioni per il futuro, idilliaca e di esaltazione dell' istante presente. Avevo appena iniziato il mio percorso, avevo 12 anni. Non credevo ai tempi che sarei rinata davvero e che sarei diventata ciò che oggi sono, una persona felice e che rende felice gli altri guarendosi e guarendo con l'unica medicina reale, la medicina del saggio serpente. :) 

Il trionfo di Bacco e Arianna:

Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'e certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto sia:
di doman non c'è certezza.
Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non puon fare a Amor riparo,
se non genti rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,                      
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Donne e giovìnetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
-- Lorenzo De' Medici
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-2995>

Le tradizioni italiane

Ci sono molte tradizioni italiane molto simili alle tradizioni precristiane. Molte sono tutte avvolte nell' orribile parola folklore, ma dentro c'è ancora quel senso idilliaco della gran mangiata. E finchè sarà così, non c'è da preoccuparsi. ^_^ 

Adesso vi riporto le tradizioni che fanno parte della regione in cui abito, la lombardia e delle regioni dei miei familiari. In più parlerò in modo approfondito del Carnevale sardo, il quale preserva tutti gli elementi sciamanici tradizionali senza quell' orribile velo folkloristico ma con un grande senso d'appartenenza culturale e soprattutto con una grande ritualità. 

Tradizioni carnevalesche Friulane: 

Nel Friuli Venezia Giulia ( precisamente in Carnia)  i bambini andavano in costume davanti alle case 
e recitando una filastrocca la gente li dava i doni. Proprio come oggi è per l'odierno Halloween e come abbiamo già visto Samhain e il Carnevale sono molto analoghe. 
Ecco la filastrocca: 

"Siam le belle mascherine
tutte allegre e biricchine
non facciam mai del male
perchè oggi è Carnevale"





A S. Leopoldo, paese dove mia madre viveva, si faceva qualcosa di fantastico, non so se analoga in altri paesini o solo lì. Fino ad una generazione fa a S. Leopoldo gli uomini erano per la maggior parte taglialegna. Uno di loro tagliava un tronco d'albero e lui assieme ad altre persone che volevano partecipare portavano di casa in casa il tronco e la gente ci appoggiava offerte e cibi. Alla sera si cenava insieme e in maschera. è presente l'importantissima ed idilliaca gran mangiata e anche la presenza delle maschere non ha bisogno di spiegazioni poichè diffusa in tutta italia e al di fuori. Ciò che è decisamente meraviglioso di questa tradizione è la comunione dei beni, la non proprietà privata, l'offerta per se stesso e per l'altro. Un modo di vivere alternativo, almeno per un giorno, il carnevale per poi ristabilire l'ordine quotidiano delle cose e estasiarsi ancora in chissà quale altra idilliaca festività in un continuo alternarsi a quotidiana normalità a straordinaria follia :) 

Tradizioni carnevalesche Salentine:

Cartina antica del Salento
A Taranto e nelle provincie vicine erano tipici i festini di carnevale, come in molti altri posti, ma ciò che è interessante è che alcune donne danzavano con un tamburello davanti alle porte in casa e in casa. Avevano con sè un ramoscello e la gente ci appoggiava sopra del lardo. Lo facevano le donne più povere. Questa pratica si dice "jia bordeléu", traducibile come "andare a cercare lardo di casa in casa", ma non può avere una traduzione letterale. Ciò che è interessante in questo caso è ciò che si è visto anche nelle tradizioni friulane. La solidarietà, la parità tra i ricchi e i poveri così come era nei Saturnali ove gli schiavi divenivano uomini liberi. Oltre ad esserci una parità c'è un alterazione dell' ordinario ed un ritorno alla giustizia naturale, agli istinti naturali come quello della parità tra gli uomini senza gerarchie o quello della danza. Quì infatti le donne danzano con un tamburello, così come facevano le menadi antiche durante le feste dionisiache. Il tamburo poi è conosciuto in tutte le culture del mondo perchè è alla base delle pratiche spirituali più primordiali, l'animismo e lo sciamanesimo. 

Tradizioni carnevalesche Lombarde:

A Bergamo nasce la maschera di Arlecchino. Questa maschera è molto particolare poichè testimonia il culto di bacco/pan/luperco/fauno, insomma il dio cornuto senza delinearne uno preciso. Anche se probabilmente le radici sono legate a Bacco, poichè se dovessimo individuare una bevanda sacra italiana, quella è il vino. Arlecchino richiama i costumi dei sacerdoti pagani i quali si imbrattavano il volto per alcune feste legate a Bacco.



A testimoniare che ci siano reminiscenze relative al fauno nella mitologia lombarda ci sono delle figure molto simili. Un esempio è il "Badaùsc". è un essere mitologico che vive nei boschi e molto grosso. Veniva rappresentato in delle statuette con una testa enorme di legno, con peli di capra, con delle piccole corna, con un enorme bocca e con gli occhi di fuoco. Il Badaùsc viene catturato ogni annoalla Befana (5-6 gennaio) dai giovani e portato in paese. Quì si tiene il discorso del Badaùsc dove l'animale racconta cose ironiche sulla comunità. Il secondo giorno poi ci sarà la cena del Badaùsc e a sera è liberato nei boschi. 

Un'altra figura che si ricollega al fauno e alle divinità silvestri è l'uomo selvatico, un uomo primitivo delle zone alpine, quindi non solo relativo alla lombardia. 

Tradizioni carnevalesche in Molise:

Il Carnevale in Molise è diverso in vari paesi Ma quello famoso è quello di Tufara dove si fa la "Mascherata del Diavolo". 
Essa ha un'antica origine pagana e risale agli antichi riti contadini di purificazione dal male. E, per collegarci a radici ancora più profonde, è legato alla figura del fauno e ai Saturnali. 

Nelle prime ore del pomeriggio dei musicisti vestiti in modo variopinto accompagnano la madre e il padre del carnevale, entrambi uomini. Contemporaneamente parte un piccolo corteo aperto da due maschere in costume bianco con nastri colorati che brandiscono una falce urlando ai passanti "ah!La Morte!" Questo è legato all'allegoria di morte e rinascita del carnevale. Dietro ai 2 c'è il diavolo ricoperto di pelli caprine nere, altro che non è la demonizzazione ecclesiastico di Padre Natura, il fauno. è legato anche a Luperco e i Lupercali che si celebravano nel mondo precristiano romano sempre a febbraio. Ha una maschera con le corna e una lingua rossa e impugna un tridente di ferra e lo agita velocemente. Il tridente chiaramente è legato a Poseidone. 
Chiudono in corteo 3 maschere in abiti monastici che tengono il diavolo legato a delle catene. Il corteo dura fino a sera. Fino a quando non si arriva in una fortezza. Quì un tribunale del popolo condannerà il carnevale, rappresentato da un pupazzo che è scaraventato nelle mura del castello. Il diavolo poi lo scaraventerà ancora più forte. Ciò è legato alla condanna del caos personificato nel pupazzo per ristabilire l'ordine divino e la rinascita della primavera e del cosmo. Ciò è simile a molte tradizioni dove si brucia un fantoccio chiamato "ReCarnevale" ed è molto simile a ciò che accade in alcuni riti Africani con l'uccisione del Re Divino. Nei boschi della Lombardia per molto tempo è perdurata questa tradizione, l'uccisione del Re Divino, sotto forma di persona travestita da cervo. Chiaramente ciò non è dato da un incontro tra la popolazione africana e lombarda, ma bensì ad un archetipo presente nella mente di tutte le popolazioni il quale ha dato forma a rituali simili in tutto il mondo. Infatti gli archetipi sono alla base dell'arte, della religione e del linguaggio. 

Tradizioni carnevalesche Sarde:


In Sardegna il Carnevale è molto particolare. Questo perchè non è assolutamente avvolto nel folklore, ma i cittadini sardi sono consapevoli perfettamente della sua funzione di guarigione sciamanica. Chiunque, anche chi non è legato allo sciamanesimo se vive il Carnevale sardo vivrà quell' energia di guarigione che avvolge tutti i partecipanti poichè è un sentire che appartiene e coinvolge tutti e non solo chi si è svegliato. Anche gli altri carnevali potrebbero avere una funzione di questo genere, solo che le persone non sanno che dovrebbe avere una funzione di questo tipo e non c'è più ritualità, non c'è più lo spirito nella celebrazione e con spirito intendo il sentimento della celebrazione. Chissà se un giorno ci sarà l'abolizione della parola e del concetto folklore, ma noi neopagani contribuiamo in modo fondamentale a questo ritorno alla tradizione. 

Comunque, ritornando a quello che è il Carnevale sardo vi descriverò quello più famoso, il Carnevale di Mamoiada. Non che gli altri siano meno importanti, però tutti sono molto simili, hanno solo minime differenze. 

Inizia con la festa di S.Antonio Abate e si conclude a Martedì Grasso. Il Martedì Grasso ogni anno è diverso, quest'anno è stato il 4 marzo. Quindi è durato dal 16-17 gennaio al 4 marzo, un periodo lunghissimo! Il martedì grasso poi c'è la sfilata di un fantoccio portato su un carro per tutto il paese. La presenza del carro è presente anche in altre tradizioni ed è da quì che poi vengono i classici carri di Carnevale. 

Durante tutto il Carnevale c'è la sfilata dei Mamuthones. Questa sfilata può avere più interpretazioni. Si pensa che è una rievocazione della vittoria  dei pastori di Barbagia sugli invasori saraceni fatti prigionieri e condannati in corteo.  Questo almeno per la parte storica. 

Poi c'è la parte che ci interessa maggiormente, quella magico-rituale. Questa sfilata è un rito totemico relativo al "Bue". Infatti le maschere e il pelo indossati dai Mamuthones rappresentano il bue, ma ci sono riferimenti al fauno. Infatti questa creatura mitologica e il bue hanno molti punti in comune. Infatti il bue/toro dei segni zodiacali è attribuito al dio. Oltre ad essere un rito totemico è anche una processione rituale fatta dai nuragici in nome delle divinità pagane dell' agricoltura ed è un rito di fertilità per la rinascita della natura. 

I Mamuthones sono vestiti di velluto tipico dei sardi, sopra hanno il "samastruca", un giubbino di montone rovesciato e senza maniche. Sul petto e sulla schiena portano legati numerosi campanacci e campanelli che producono un forte rumore. è proprio questo rumore che infonde di guarigione sia i Mamuthones che tutta la gente coinvolta nella celebrazione. è il suono divino. Tutta la materia, come lo dimostra anche la fisica, è fatta di stringhe le quali non sono altro che vibrazioni sonore. Il principio divino è la materia stessa, noi siamo tutti delle vibrazioni e "il suono" è la base di tutto. Fin dall'antichità la musica ha avuto una componente fondamentale nei rituali sciamanici come le campane tibetane, i tamburi sacri e anche le nostre campane. La campana è sempre stata un elemento sciamanico fondamentale. anche nelle tradizioni cristiane. Per esempio esistono i braccialetti chiama angelo custode dove per il richiamo c'è un campanello. 

Inoltre nella celebrazione i Mamuthones eseguono un passo zoppicato e ripetitivo ed è tipico nei rituali di danza sacra dove si cade in uno stato di trance questo movimento, indipendentemente dalla popolazione. Lo sciamanesimo trascende qualsiasi differenza culturale, fa parte della nostra stessa natura umana. 
Come detto prima il viso è coperto da una maschera rappresentante il bue. è nera ed è scolpita nel legno ed hanno un fazzoletto legato sotto il mento. Ed il valore della maschera a livello sciamanico penso d'averlo spiegato abbastanza. è ciò che avviene in questi rituali, a differenza invece del festeggiamento superficiale del Carnevale. 

I Mamuthones avanzano distribuiti in 6 coppie e sono affiancati dagli issohadores, giovani vestiti di veluto nero, camicia bianca e corpetto rosso con sopra dei campanelli. Fanno lo stesso passo zoppicato dei Mamuthones ma non indossano alcuna maschera. 

I Mamuthones procedono lentamente e ritmicamente piegati dal peso dei loro campanacci. Sono molto pesanti e soprattutto provocano un forte dolore ma il mamuthone non lo sente poichè cade in uno stato di trance e gli dà un'ascesi tale da andare oltre il dolore. Nonostante ciò i Mamuthones non possiamo considerarli dei veri sciamani. Questo perchè lo sciamano va oltre la morte, guarisce se stesso e gli altri. Questo lo fanno, ma lo sciamano lo fa a livello personale. Magari poi alcuni di loro hanno un percorso sciamanico individuale, ma ciò non definisce i Mamuthones come sciamani anche se ci si avvicinano. 

Gli Issohadores invece avanzano velocemente e agilmente catturando alcune persone del pubblico con delle funi, i quali possono liberarsi solo dopo aver offerto ai mamuthones del vino. Questo chiaramente durante le pause della sfilata e ce ne sono molte. Quì si evidenzia quella che in Italia è la sacralità del vino, da bacco, al "sangue di Cristo", alle wiccan che lo considerano come "sangue della Dea". Anche se penso che sia stata un'influenza cristiana definirlo come sangue della Dea, il quale a sua volta ha avuto influenze del paganesimo romano. 
Inoltre aggiungo che il rito della cattura è un rito di fertilità e probabilmente ciò deriva da Lupercalia dove i luperci frustavano le donne per darli fertilità. 

La sfilata inizia al pomeriggio e finisce a notte fonda. I mamuthones alternano lo stato di trance durante il passo zoppicato, al bere la sacra bevanda dionisiaca. Fino a ricominciare il giorno dopo.

Approfondimento sul carnevale sardo da un punto di vista dionisiaco: http://www.mamoiada.org/_pdf/_mamuthiss/dionisiaco.pdf


Ecco quì un documentario che chiarirà ulteriori domande sui Mamuthones:


Spero tanto che la mia ricerca sia stata d'interesse per tutti. Mi scuso di nuovo per il ritardo ma a ragion di salute non si comanda xD Spero in commenti positivi e magari anche qualche domanda di chiarimento su qualcosa in particolare

-Sciamana Eva Selene Menade-

Fonti: 
Considerazioni personali, interviste a parenti






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